Alba di libertà e di riscatto
nazionale, il 25 aprile 1945 vide le formazioni partigiane protagoniste della
liberazione del territorio italiano ancora occupato dalle truppe nazifasciste,
a coronamento di venti mesi di lotta segnata da grandi sacrifici, infiniti
lutti, massacri di inaudita barbarie di inermi popolazioni civili da parte di
un nemico ormai sconfitto dalle forze alleate e dalla partecipazione corale del
popolo italiano alla Resistenza.
Come è ormai consuetudine, ogni anno si svolgono centinaia di manifestazioni in centri grandi e piccoli del nostro Paese.
Come è ormai consuetudine, ogni anno si svolgono centinaia di manifestazioni in centri grandi e piccoli del nostro Paese.
La giornata del 25 aprile deve
essere occasione non soltanto per rinnovare il commosso ricordo dei Caduti e la
nostra gratitudine ai combattenti della libertà ai quali tutti siamo in larga parte
debitori per aver contribuito a darci istituzioni libere e democratiche, ma per
difendere e consolidare quelle conquiste.
In particolare oggi, quando si
ripetono e si intensificano, oltre a campagne revisionistiche di
delegittimazione della Resistenza e di rivalutazione del fascismo, attacchi
alla Costituzione e all’unità nazionale. Valori che invece restano – come
emerge dal magistero civile del Presidente della Repubblica al quale va tutta
la nostra gratitudine e il nostro convinto apprezzamento – il punto di
riferimento fondamentale per tutti i democratici.
Il 25 aprile è giorno di festa e
di mobilitazione, ricordo della conclusione non di una guerra civile tra
fazioni in lotta per il potere, ma di una guerra di liberazione per la civiltà
contro la barbarie, per l’indipendenza nazionale, il progresso nella pace e
nella libertà, per un avvenire migliore ai giovani. Ai quali in particolare,
insieme a tutti gli italiani di ogni età e condizione, è rivolto il più caldo
invito alla partecipazione.