
Il sindaco di Casola Valsenio,
Giorgio Sagrini, nell'apprendere la notizia, ha espresso la "soddisfazione
dell'amministrazione comunale per il conferimento di un titolo che è il
meritato riconoscimento dell'impegno sociale, culturale e civile di due personalità,
Aurelio Ricciardelli e Beppe Sangiorgi, di cui la comunità casolana può andare
fiera".
Aurelio Ricciardelli è nato a
Casola Valsenio l’11 dicembre 1924 da famiglia operaia. Nel tardo autunno del
1943 fa parte di un piccolo gruppo di giovani casolani che rifiutano di
presentarsi alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale e si rifugiano a
Monte Battaglia. Un’esperienza breve ma molto significativa perché costituisce
il primo nucleo della Resistenza casolana.
Nella primavera del 1944 Ricciardelli
aderisce alla lotta partigiana entrando nelle file della 36 Brigata Garibaldi,
seguendone tutto il ciclo operativo fino al suo scioglimento nell’ottobre dello
stesso anno.
Nel dopoguerra è funzionario del
PCI e corrispondente dell’Unità sulle cui colonne prende posizione contro
l’attività bancaria illegale di Giambattista Giuffrè ed è uno dei pochi a
denunciare il drenaggio di denaro liquido che, sottraendo risorse agli
investimenti, aggrava le già difficili condizioni di vita di muratori e
braccianti agricoli della valle del Senio.
In seguito svolge il mestiere di
muratore assumendo la responsabilità della locale sezione dell’ANPI che a metà
degli anni ’80 rivitalizza anticipando le direttive nazionali ed aprendo le
iscrizioni anche a quelli che lui chiamava “gli amici dell’ANPI” ed avviando
iniziative di raccordo con la realtà sociale in un’ottica volta a mantenere
vivi il ricordo e i valori della Resistenza. In questa attività si colloca, nel
1988, l’assunzione da parte dell’ANPI casolana della sorveglianza della Rocca
di Monte Battaglia – sito medievale ed importante quota militare della seconda
guerra mondiale – unitamente alla cura dell’area monumentale e alla gestione di
un’area di sosta attrezzata e di alcune manifestazioni. Si deve proprio a Ricciardelli,
presidente ed animatore dell’ANPI, se nel 1998 i reduci tedeschi hanno potuto
apporre a Monte Battaglia una lapide in ricordo dei loro commilitoni lì caduti.
Lapide che è andata ad affiancare quelle in ricordo dei caduti inglesi,
americani e partigiani così che Monte Battaglia è oggi un simbolo della pace e
fratellanza al quale guardano dall’Italia, Germania, Gran Bretagna e dagli
Stati Uniti.
Contemporaneamente l’ANPI
casolana costituisce il Centro di Documentazione sulla Guerra di Liberazione raccogliendo,
catalogando e conservando reperti bellici, documenti, immagini fotografiche,
video, manifesti e libri sulla guerra nell’Appennino tosco-romagnolo. Il
Centro, oltre che punto di consultazione per ricerche storiche, si caratterizza
per l’intensa ed efficace attività divulgativa sulla Resistenza soprattutto
presso le scuole attraverso pubblicazioni, manifestazioni, concorsi e visite
guidate.
(Comunicato
stampa Comune di Casola Valsenio).
(Nella foto Aurelio Ricciardelli a sinistra presso Monte Battaglia nel giugno scorso con il fratello del soldato USA Harold Fechter morto nell'ottobre del 1944 e ritrovato nel 1988)