Aurelio, il partigiano della pace

Si deve ad Aurelio Ricciardelli, un ex partigiano di Casola Valsenio, se oggi Monte Battaglia è a pieno titolo monumento alla pace e  alla fratellanza tra i popoli, conosciuto in Europa  e negli Stati Uniti. 
E’ infatti uno dei pochi luoghi in Italia che accoglie le targhe a ricordo dei caduti di tutte le parti nella seconda guerra mondiale, compresi i tedeschi. 
Nel 1988, terminati i restauri della torre e dei resti della rocca medievale che svetta in cima all’altura che domina le valli del Senio e del Santerno fu inaugurata un’area monumentale con le targhe in ricordo dei caduti americani, inglesi e partigiani che qui affrontarono truppe germaniche in una lunga e cruenta battaglia nell’autunno del 1944.
La custodia fu affidata dal Comune all’Anpi di Casola Valsenio di cui era ed è presidente Ricciardelli,  che ricorda:
“Nel 1996 avevo saputo che un pullman di reduci tedeschi era diretto a Monte Battaglia, era la prima volta che un gruppo organizzato visitava i luoghi della battaglia. Volli incontrarli presentandomi come custode ed ex partigiano. Il capo delegazione Otto Zinsser chiarì che non erano nazisti ma reduci della Wehrmacht e che il loro reggimento aveva perso a Monte Battaglia ben 250 uomini tra morti e dispersi. Gli spiegai che quel luogo era diventato un simbolo di pace”.
Da quell’incontro nacque un’amicizia che creò le condizioni, grazie anche a Ricciardelli che smussò non poche contrarietà, perchè anche i reduci tedeschi potessero chiedere ed ottenere di collocare ai piedi della torre una targa in ricordo dei loro commilitoni caduti.
Ma non finisce qui l’attività di Ricciardelli per Monte Battaglia che fu il suo primo rifugio da partigiano nel tardo autunno del ’43. Anticipando le direttive nazionali a metà degli anni ’80 rivitalizza l’Anpi casolana aprendo le iscrizioni anche agli “amici dell’Anpi”.
Così che da allora l’associazione casolana conta in media un’ottantina di iscritti. Forze che permettono l’organizzazione di numerose iniziative per Monte Battaglia, come la visita di scolaresche, il concerto nella notte di San Lorenzo e la festa nella prima domenica di settembre.
“Inoltre – aggiunge Ricciardelli - sono stati creati sentieri che portano ai luoghi di ritrovamento tra il 1988 e il ‘98 dei resti di due fanti americani e di un soldato tedesco, luoghi oggi meta di un continuo pellegrinaggio”.
Su Monte Battaglia esiste un’ampia testimonianza scritta e fotografica presso il Centro di Documentazione sulla Guerra di Liberazione gestito dall’Anpi nella Casa della Cultura di Casola Valsenio.
Per tutto questo Aurelio Ricciardelli è stato gratificato nel 2010 del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica e nel 2012 il Comune di Casola Valsenio gli ha assegnato un riconoscimento per aver dato lustro al paese e soprattutto a Monte Battaglia.
Beppe Sangiorgi (pubblicato il 9 febbraio 2013 su Il settimanale supplemento al Resto del Carlino)